ARCTIC Accelero Hybrid 2 - 120: la 2.0 del dissipatore VGA All In One Arctic Cooling - Accelero Hybrid 2 - 120: risultati del test

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Accelero Hybrid 2 - 120: risultati del test

 

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Ricordiamo alcuni punti chiave: la frequenza della GPU in IDLE è pari a 300MHz mentre sotto carico ammonta a 947MHz. Questa frequenza, su questa serie di schede grafiche, può essere raggiunta e mantenuta solo se la temperatura in esercizio non supera i 93 gradi e solo se il powertune è proporzionato alla validità del sample in esame. Ad esempio, giusto per informazione, sappiate che ogni VGA presenta un comportamento di overclock differente, e quindi anche a default possono esserci differenze per quanto riguarda il rapporto Voltaggio/Frequenza minima rilevata sotto carico. Questo significa che ad esempio impostare un powertune al +15% permette al Chip di lavorare fisso alla frequenza di 947MHz nel caso della R9 290. Analizzando invece il modello 290x, nel nostro sample è stato necessario impostare il Power Tune al 15% minimo per ottenere i 999MHz poiché con il 10% ha raggiunto massimo i 972MHz. Troverete questi dettagli nel secondo grafico. Da notare che per PT viene inteso il Power Tune AMD, ed è espresso in termini percentuali. La Tamb (Temperatura ambiente) è stata fissata a 24 gradi centigradi ed il software utilizzato è l'ultima versione di Furmark, uno strumento tra i più micidiali per le schede grafiche, che in passato è stato capace di mandare in RMA numerosi modelli di schede video per via dello stress termico, e di carico, sulle componenti secondarie. Le impostazioni sono standard, xtremeburning mode e risoluzione 1080p. Test eseguiti su WIN7 64bit con i driver AMD 13.2 WHQL.

 

  • La rumorosità di fondo è pari a 33.3 dBA per l’intera sessione di test e la distanza di misurazione tra il microfono ed il motore della ventola è pari a 50cm

RESULTS HYBRID v2

 

RESULTS HYBRID v3

 

I risultati dell’accelero HYBRID sono al top della categoria. Di 94 gradi della soluzione reference, con 57.9 dBA si è arrivati a 60.9 con soli 40.1 dBA ! Un abbattimento di temperature elevatissimo, al pari della rumorosità. Il plate posteriore inoltre permette l'eliminazione del problema dei dissipatori passivi che tendono a staccarsi, con tutte le ovvie conseguenze del caso. I 101 gradi sui VRM, nonostante possano sembrare molto elevati, in realtà rientrano da specifica poiché queste componenti possono lavorare a temperature pari a 120/125 gradi centigradi. Certamente, sarebbe opportuno non andare oltre i 100, ma è d'obbligo considerare una serie di fattori:

il dissipatore è stato testato sotto furmark

furmark è stato utilizzato per un lasso di tempo prolungato

la dissipazione era totalmente passiva, in un banchetto senza ventole, quindi i VRM sono risultati essere elevati per questo. In un case, con ventilazione forzata, la situazione è certamente migliore. Sarebbe opportuno prendere come punto di riferimento termico il risultato con le due NFF12 al 50%, pari a 61.9 gradi e 89 gradi per il sensore VRM1

 

Il modello Raijintek è certamente un fiero competitor, però adotta un design classico, che per quanto valido presuppone l'utilizzo dei consueti dissipatori passivi; chi li conosce, sa bene che bisogna lavorare con dovizia di particolari, e stare molto attenti alla loro stabilità. La soluzione di ARCTIC è semplicemente eccelsa sotto questo punto di vista, per quanto scomoda, ingombrante e complessa. Da notare che con una configurazione attiva posteriore, le temperature del core aumentano invece che diminuire. Ciò probabilmente dipende da due fattori: l'aria calda in immissione proveniente dal dissipatore della CPU ed i flussi d'aria in contrapposizione anteriore e posteriore, entrambi caldi. Alla luce dei risultati ottenuti, considerati tutti questi elementi, l’Accelero Hybrid si è rivelato un prodotto da acquistare ad occhi chiusi, capace di dissipare al meglio, nel silenzio. Essendo oltretutto moddabile, è interessante notare l'ulteriore decremento di temperatura sui VRM

Impronta termica:

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Ecco un test relativo alle frequenze sui nostri sample. Da sinistra a destra: modello / numero modello / marca / frequenza core / frequenza ram/ voltaggio (senza Vdrop) / Power Tune / percentuale di rotazione della ventola

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Come alimentatore è stato utilizzato un Nilox SRM-850W 80Plus Bronze. Da notare, nel caso della R9 290 numero 2, che non è la temperatura ad essere la discriminante nell'ammontare finale delle frequenze, ma il power tune stesso di AMD. 

 

Potenziali modifiche

Come già testato in precedenza, nell’articolo dell’Hybrid V1, la tipologia della ventola in dotazione risulta più bilanciata, e per una ragione: non c’è nessun bisogno di focalizzare il flusso d’aria verso il centro. La ventola ARCTIC sposta l’aria verso l’esterno e quindi per un radiatore slim come questo, è perfetta. Questo significa che al massimo sarà possibile migliorare, di poco, le già eccellenti performance con un semplice Push/Pull, a velocità tra l’altro contenute, per via del fatto che l’efficienza di dissipazione è già ai massimi livelli.

Rumorosità

I dissipatori sono perfettamente gestibili con MSI Afterburner quindi la regolazione è ottima (eccetto il modello Raijintek che richiede una regolazione separata). I valori in dBA sono evidenti nei grafici precedenti quindi ogni commento è superfluo. In merito all’Hybrid c’è qualche rumorino derivante dal movimento dell’acqua, ma nulla di sostanziale o problematico, specialmente se all’interno di un cabinet. Dipende anche dal posizionamento dello stesso e dal tempo di accensione poiché all’inizio, sempre in base all’orientamento, sarà necessario attendere qualche minuto per la naturale eliminazione delle piccole bolle d’aria dal circuito interno, che usciranno dal liquido refrigerante per inserirsi nelle cavità dell’impianto

 

 

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